Gli alloggi di Pennaluce e la Riserva Naturale di Punta Aderci

Rierva Naturale di Punta Aderci

Soggiornando a Pennaluce, situata a ridosso della riserva, avrete la possibilità di vivere il mare in assoluta tranquillità, lontano dallo stress e immersi nelle acque cristalline dell’Adriatico, scegliendo tra cale e spiagge sabbiose o di ciottoli. Potrete inoltre noleggiare la vostra bici e completare il percorso natura godendo dello spettacolo che madre natura metterà a vostra disposizione.
La Riserva Naturale di Punta Aderci, (detta anche Punta d’Erce), è un vasto territorio protetto, il primo istituito in Abruzzo nella fascia costiera nel 1998. L’area è situata ad una decina di chilometri a nord di Vasto (CH), comune che la comprende nella sua totalità. La Riserva si sviluppa su una superficie di ben 285 ettari, dalla spiaggia di Punta Penna a sud, in prossimità del Porto di Vasto, alla foce del fiume Sinello a nord che segna il confine con il comune di Casalbordino. Inoltre, l’accesso alla Riserva, così come l’utilizzo delle spiagge, è completamente gratuito.

Cenni storici sul territorio di Pennaluce

Pennaluce prende il nome da quello che era un villaggio “di Pennaluce” in antichità chiamato Pinna de Luco situato presso l’attuale Faro di Punta Penna. Da rinvenimenti archeologici fatti in mare si è scoperto che qui esisteva un abitato romano che continuò ad esistere nei secoli fino al tardo Medioevo.

Pennaluce era dotata di un castello di guardia e di una chiesa dedicata a San Martino, come riporta la bolla di papa Alessandro III. Aveva un sicuro approdo portuale per i commerci, ebbe dei privilegi nel 1304 da Carlo III di Napoli d’Angiò, nei primi anni del XV secolo fu colpita da una pestilenza che decimò la popolazione. Nel 1317 fu data in feudo a Carlo Arcus, nel 1391 il Re di Napoli Ladislao di Durazzo unì il feudo ai possedimenti dei Conti di Manoppello. Vari disastri naturali, nonché arrecati dall’uomo come saccheggi vari (si ricordano quelli compiuti dai veneziani), portarono Pennaluce alla distruzione, nell’anno 1416. Rimasero solo la piccola torretta di difesa, crollata già nel XVI secolo, e la chiesetta della Madonna della Penna, ancora oggi in piedi.

La chiesetta della Madonna della Penna

La chiesa di Pennaluce

Di Pennaluce si hanno notizie sin dal 1006, come testimonia l’abate Romanelli, quando era possedimenti dell’abbazia di Santo Stefano in Rivomaris presso il lido di Casalbordino: il villaggio era dotato di un faro e della chiesetta di Sant’Eustachio, sorgente alle porte di Buca. All’epoca della redazione della Storia di Vasto, Città in Abruzzo Citeriore (1838), il Marchesani testimonia che il castello di Pennaluce di Colle Martino era ancora in parte in piedi, dove venivano sepolti i morti di febbre malarica nel 1817. L’area è scomparsa del tutto a causa dei fenomeni di avvallamento del promontorio.

Con diploma del 1º ottobre 1417, Giovanna II d’Angiò concedeva a Vasto il possesso di Pennaluce. Alfonso II d’Aragona nel 1494 confermava il possesso del “casale” disabitato, riconfermato nel 1499 a Innico II d’Avalos, marchese del Vasto e di Monteodorisio. Nel villaggio si ricorda la presenza della chiesetta di Santa Maria di Pennaluce, eretta probabilmente sopra un tempio romano nel IX secolo. Nel 1304 era annessa al monastero di Sant’Agostino, che però cadde in decadenza dopo il 1416.

La chiesetta venne rifatta daccapo nei primi del XVIII secolo, nel 1618 erano stati effettuati lavori di ristrutturazione, nel 1676-89 don Diego I d’Avalos Marchese del Vasto la fece rifare daccapo mentre costruiva la sua villa del Palazzo della Penna. Oggi la chiesa si presenta in un ulteriore rifacimento della metà dell’Ottocento, che le dà un carattere pseudo medievale neogotico; negli anni ’80 sono stati effettuati scavi archeologici presso l’abside, rinvenendo fondaci di capanne risalenti al 1000 a.C., (periodo finale dell’età del bronzo) con reperti ceramici, vasellame d’importazione, provenienti dalla cultura della Dunia in Puglia.

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Punta Aderci e il percorso percorso natura

A Punta Aderci sono possibili escursioni libere lungo il cosiddetto Percorso Natura, a piedi o in mountain bike. È comunque possibile fare delle escursioni guidate all’interno della riserva, da concordare e organizzare con i gestori. Nelle escursioni lungo i sentieri incontaminati, la natura ti accoglierà regalandoti uno spettacolo sempre diverso a seconda dell’orario di escursione. All’alba, al tramonto o nelle ore centrali qualcosa sarà sempre diverso ai tuoi occhi.

Per approfondimenti puoi visitare il sito della Riserva naturale di Punta Aderci e verificare di persona i percorsi possibili.